Presentazione StrABILIanti

Lo sport contribuisce allo sviluppo fisico, psicologico e sociale del bambino permettendo una crescita sana ed equilibrata, dando la possibilità di ma anche instaurare relazioni con i coetanei e gli adulti. Lo sport ha inoltre una funzione educativa quanto permette di apprendere valori come il rispetto delle regole e degli avversari, la lealtà verso i compagni e la squadra. Senza dubbio permette anche di migliorare la propria consapevolezza di sé e del proprio corpo, sviluppando una propria personale dedizione all’attività.

Tale progetto mira al miglioramento delle condizioni di fruibilità dello sport da parte di coloro che si trovano in una situazione di svantaggio a causa di una disabilità fisica o psichica, o di un disagio sociale grave.

Lo sport infatti può avere un alto valore educativo quando pone al centro la persona e le sue potenzialità. Questo è più difficile, ma ancora più importante, per le persone disabili, che attraverso la pratica sportiva hanno la possibilità di migliorare elementi del proprio essere (condizione, velocità, ecc..) Inoltre, la partecipazione a sport di squadra e a momenti di gruppo favorisce la socializzazione, l’inclusione sociale, promuove la lealtà, l’impegno, il rispetto, lo spirito di squadra, aspetti non scontati e frequenti per persone con disabilità. Proprio l’essere parte di un gruppo risulta essere la prima chiave alla socializzazione primaria e per tale motivo bisogna strutturare contesti in cui anche le persone con disabilità possano sperimentarsi in contesti differenti.

In aggiunta, la situazione pandemica attuale ha aggravato problemi strutturali: molti giovani (normodotati e non) non praticavano sport già prima del covid e attualmente faticano a riprendere qualche tipo di attività. Numericamente parlando, la pandemia ha contribuito ad aumentare la percentuale di sedentarietà nei più giovani, trovandosi a vivere sempre di più rinchiusi nei contesti abitativi, aumentando così una percezione di solitudine. Aspetto che nelle famiglie che vivono una situazione di disagio sociale rischia di peggiorare ed estremizzare la condizione di difficoltà.

Per questi ordini di motivi è necessario ideare e strutturare contesti il più possibile funzionali per accogliere insieme le diverse sfaccettature della disabilità nei contesti sportivi.

Affinché ciò accada, lo sport deve essere insegnato in modo corretto, tenendo presente che le persone disabili non lo vivono come pratica riabilitativa bensì come attività ludico- ricreativa e come mezzo di affermazione e di realizzazione. Per loro l’importante è esserci, cioè giocare, partecipare in maniera attiva, quindi non essere uno spettatore. è quindi importante che a livello di associazione si lavori per affinare occasioni di gioco e di sport anche a persone con disabilità o disagio.

Proponendo un’esperienza sportiva in questi termini le persone con disabilità avrà la proposta come un momento di conquista e di autonomia personale e di gratificazione per il miglioramento dell’autostima.

Per permettere tutto questo sarà necessario facilitare l’accessibilità alle attività e alle strutture sportive per persone con disabilità fisica, psichica e con disagio sociale.

Altrettanto fondamentale per riconoscere alle persone disabili il diritto di usufruire delle strutture sportive, tanto quanto le persone normodotate, sarà una partnership tra gli attori che si occuperanno di welfare (servizio sociale, comune, cooperative, ecc,) e quelli che si occuperanno di sport (associazioni sportive).

Le realtà del territorio possono collaborare per costruire un sistema funzionale in grado di sostenere la persona nei vari ambiti di vita: tutto ciò è possibile costruendo un dialogo proattivo tra gli stakeholder chiave, funzionali sia all’intercettazione del fabbisogno che a favorire la risposta dello stesso.


Macro - obiettivo
aumentare l’inclusione sociale nella realtà sportiva

Sotto- obiettivi
creare una nuova sezione sportiva volta all’inclusività sociale e alla disabilità stessa aumentare informazione sui temi della disabilità nella comunità di riferimento aumentare informazione sui temi dell’attività sportiva per la disabilità (positività della pratica sportiva, positività di un’alimentazione “sana”, positività della  nclusione, minore bisogno dell’intervento dell’APSS)

 

COMPONENTI

Michele Frattin
Cainelli Maria Giovanna Sundari
Norbet Corradi
Marco Pintarelli
Silvia Mastrantoni

Lo sport come divertimento ed inclusione, allenati con i nostri tecnici

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Dal Periodico d’Informazione semestrale “Sesto Senso” dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus-APS Sezione Territoriale di Trento di luglio 2022 - numero 32

Il progetto mira al miglioramento delle condizioni di fruibilità dello sport da parte di coloro che si trovano in una situazione di svantaggio a causa di una disabilità fisica o psichica, o di un disagio sociale grave.

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